Las Vegas, la mafia e Sinatra: la vera storia della città dei casino

La storia di Las Vegas si intreccia prepotentemente con quella della mafia e dei casino a partire dalla metà del secolo scorso, e non è un caso che proprio alla mafia la “città del peccato” abbia dedicato un museo.
La storia di Las Vegas inizia nel 1829: il mercante messicano Antonio Arminjo si stabilisce con la sua carovana lungo l’Old Spanish Trail. Da qui un gruppo di esploratori parte alla ricerca dell’acqua, ed è così che Raphael Rivera trova la valle dove sarebbe sorta la città, battezzata “Las Vegas” perché in spagnolo indica un luogo con prati e pianure fertili.
Da qui in poi l’accampamento di Las Vegas diventa sempre più grande, e nel 1855, grazie alla sua posizione centrale tra Salt Lake City e Los Angeles, i Mormoni decidono di erigere un forte.
La fondazione vera e propria di Las Vegas risale al 1905, con la messa all’asta di 110 ettari di terreno per la costruzione della ferrovia.
Nel 1931, la città inizia a farsi riconoscere: per ottenere il divorzio è necessario essere residenti di Las Vegas da appena sei settimane.
Nel 1945, Siegel ottiene finanziamenti per la realizzazione dell’hotel-casinò Flamingo, che viene a costare 5 milioni in più di quanto preventivato per via della gestione poco cristallina di Siegel. Negli anni questo hotel sarà d’ispirazione per altri resort casino legati alla malavita, come Thunderbird, Desert Inn, Sahara, Sands, Dunes, Riviera, Tropicana e Stardust.
Siegel morirà nel 1947, sei mesi dopo l’apertura del Casino Hotel Flamingo, in una sparatoria a Beverly Hills, per mano, forse, dei suoi stessi colleghi.
Nel 1950 il senatore democratico Estes Kefauver porta la sua commissione sul crimine organizzato a Las Vegas.
Nel 1955 apre l’hotel casinò “Moulin Rouge”, il primo a consentire l’integrazione razziale tra bianchi e neri.
Negli anni ’60 Las Vegas continua la sua espansione, grazie a investitori come Howard Hughes. Il gioco d’azzardo intanto inizia a essere considerato soltanto un gioco e diviene perciò legale, portando all’apertura di nuovi locali.
Intanto la criminalità in città aumenta, e nel 1971 Antony Spilotro viene inviato a Las Vegas per prendere possesso del racket, dell’usura e della microcriminalità, al tempo gestiti da Marshall Caifano. Verrà ritrovato morto, insieme a suo fratello, nel 1986. Nel 1997 sarà assassinato anche l’amico di Spilotro, Herbie Fat Blitzstein, in seguito a un complotto dei mafiosi allo scopo di assicurarsi il primato sulle attività di usura.
Nel 2012 apre il museo della mafia. Il Mob Museum è dedicato alla criminalità organizzata statunitense, alla sua storia e alle iniziative di contrasto al fenomeno intraprese dalle forze dell’ordine.

Sinatra e il legame con la malavita

Anche se ha negato ogni contatto con la malavita, certo è che la città di Las Vegas rivestì grande importanza nella vita del cantante Francis Albert Sinatra.
Sinatra tenne numerose esibizioni a Las Vegas, prima con il gruppo di amici-colleghi, i “Rat pack”, e poi come solista.
Sembra che i contatti di Sinatra con la malavita siano iniziati nel 1946. Nel ’53 Sinatra interpretò un ruolo nel film “Da qui all’eternità” e i giornali scrissero che aveva ottenuto la parte per intercessione del boss John Rosselli, una tesi che però fu smentita per mancanza di prove.
Sinatra nutriva una profonda stima per Mina e aveva previsto una tournée con la cantante cremonese. Quindi, a quanto pare, affidò al mafioso Joe Adonis il compito di recarsi a Milano con il contratto per Mina, che però in quel periodo era malata e rifiutò.
Nel ’73 Sinatra si esibì alla Casa Bianca davanti al presidente statunitense Richard Nixon e al presidente del Consiglio italiano Giulio Andreotti.
Nell’81, durante un processo nel quale doveva testimoniare, spuntò una foto Sinatra in posa insieme a noti esponenti della malavita: il cantante si giustificò dicendo che era difficile appurare i trascorsi penali di tutte le persone con le quali si faceva fotografare.
Nell’86, invece, si esibirà di fronte al premier italiano Bettino Craxi in occasione del concerto che Sinatra tenne al Palatrussardi di Milano: l’esibizione registrò il tutto esaurito, con 9mila spettatori e 8 milioni di telespettatori che seguirono la diretta Rai.
Il 14 maggio del ’98 il cantante fu stroncato dal quarto infarto: in occasione della sua morte, le luci di Las Vegas si spensero in suo onore.

luglio 5, 2016 by : posted in Cose da sapere Nessun commento

I principali errori che si fanno giocando nei casino a Blackjack

Il Blackjack insieme alle slot machine è uno dei più praticati giochi di carte nei casino online, ma questo non significa che tutti sappiano come giocare correttamente. Molte persone infatti si concentrano su cose sbagliate quando giocano a questo gioco e solo attraverso l’apprendimento dei più comuni errori possono migliorare la loro tecnica e vincere più mani al tavolo. Mai come questa volta il famoso detto “sbagliando si impara” è valido, ma con un po’ di studio e seguendo alcuni particolari consigli è possibile fare meno errori e ottenere più vincite.

NON PUNTATE AL 21 - La prima cosa da tenere in mente è che non c’è mai nel Blackjack alcuna garanzia di vincita mentre si gioca a questo gioco, sapere le corrette informazioni e focalizzarti sulle cose più importanti aiuta comunque ogni giocatore, vecchio o nuovo che sia. In primis, uno degli errori più comuni fatti da coloro che giocano a Blackjack è sforzarsi nell’avere tra le mani un valore di 21. Lo scopo del gioco non è infatti avvicinarsi il più possibile a 21, ma battere la mano del banco.
Molti giocatori perseverano nelle puntate nella speranza di raggiungere 21, questo comporta grandi perdite per loro e numerose mani vinte dall’avversario. Non abbiate mai come obiettivo quello di arrivare a 21 poiché molti altri valori possono essere in grado di battere il banco e generare per voi delle vincite.

STRATEGIA BçACKJACK - Sfortunatamente, tanti nuovi giocatori si tuffano nel gioco del Blackjack senza avere in mente nessuna strategia Blackjack, nemmeno quelle di base. Sono infatti le strategie primarie e più elementari del Blackjack che possono aiutare ogni giocatore, anche i neofiti, e consigliare loro ad esempio quando fermarsi o continuare. Attraverso l’apprendimento di queste tecniche basilari, i giocatori possono essere più bravi al tavolo ed evitare perdite nei peggiori dei casi anche molto cospicue. Grazie all’utilizzo di una strategia

luglio 2, 2016 by : posted in Cose da sapere Nessun commento

Tribunale del Riesame di Catanzaro: il sistema italiano non si attiene alle normative comunitarie

Chi è nel mondo del gioco lo sa, gli operatori di scommesse e casino online con licenza europea non possono operare anche in Italia, per fare ciò serve una licenza italiana.
Per la prima volta però c’è stata una pronuncia ufficiale in merito da parte della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione che potrebbe cambiare la legislazione in materia.

Nel dettaglio il Tribunale del Riesame di Catanzaro con l’udienza del 23 dicembre 2014 ha difeso il titolare di un ced collegato all’Alibaba Casino Ltd, un bookmaker maltese che opera nel settore delle slot machine e dei casino online. Nel dettaglio si parla di discriminazione all’ingresso nel mercato italiano dei giochi e delle scommesse ai danni dell’Alibaba Casino, anche in virtù delle pronunce effettuate dalla Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione Italiana poiché l’attuale sistema italiano risulterebbe in contrasto con gli articoli 43 e 49 del Trattato Istitutivo dell’Unione Europea.

Nel novembre 2014 era stato sequestrato un centro scommesse a Catanzaro dalla Guardia di Finanza su segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sequestro che era stato poi in un secondo momento convalidato dal Giudice per le indagini preliminari.

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro accogliendo poi le tesi difensive dell’avvocato Michele Savarese ha poi annullato l’ordinanza del GIP e permesso al centro scommesse di riprendere la sua regolare attività. Questa decisione, dettata come detto sopra dall’incompatibilità del sistema italiano con quello comunitario, potrebbe aprire nuovi interessanti scenari e permettere l’accesso a nuovi bookmaker all’interno del mercato italiano.

novembre 17, 2015 by : posted in Gioco Online News Nessun commento

Arrestato Mario Gennaro, creatore del casino online Betuniq

Nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria è stato arrestato Mario Gennaro, fondatore e gestore di Betuniq, azienda con sede a Malta.

Secondo l’accusa Mario Gennaro sarebbe legato al clan Tegano della ‘ndrangheta e per conto dell’organizzazione malavitosa avrebbe gestito i suoi interessi nel settore delle slot machine, scommesse online e gioco d’azzardo.
Oltre Gennaro sono diversi i membri dell’organizzazione arrestati, il Gip del Tribunale di Reggio Calabria Caterina Catalano ha infatti firmato quarantuno provvedimenti di custodia cautelare oltre che il sequestro di un patrimonio da ben due miliardi di euro.

L’ACCUSA - Nell’ordine di custodia cautelare Gennaro viene definito “homo novus della ‘ndrangheta, strumento e garante dell’infiltrazione delle cosche nel settore delle scommesse, attraverso l’ottica aziendalista di rientro nei gangli dell’apparente liceità”.

L’accusa è di quelle gravi, il sistema Betuniq avrebbe secondo l’accusa permesso da un lato di evadere il fisco italiano e dall’altro di riciclare denaro sporco. La struttura era imponente sia dal punto di vista del capitale circolante che di strutture e poteva contare non solo su diverse sedi all’estero, ma anche su mille e cinquecento punti distribuiti in tutta Italia da Nord a Sud.

CHI E’ GENNARO - Sarebbe una carriera in ascesa quella di Mario Gennaro secondo le carte dell’inchiesta. Grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti come Francesco Ripepi (noto nell’ambiente malavitoso come Ciccio Tizmor), Gennaro avrebbe iniziato l’attività criminale sin da ragazzo con il furto di motorini. Da lì una scalata inarrestabile che l’avrebbe portato a diventare uomo forte del clan Tegano e punto di riferimento nel settore scommesse e casino online grazie a Betuniq.
Gennaro rappresenterebbe per il Gip il prototipo della ‘ndrangheta moderna, un’organizzazione fluida e camaleontinca che si muove sull’online e in operazioni che non danno nell’occhio, comportamento che fa da contraltare a quello storico fatto di violenza e metodi mafiosi tradizionali.

L’ATTIVITA’ - Il brand Betuniq aveva sede principale a Malta e da lì negli ultimi anni aveva iniziato la sua espansione verso l’Italia attraverso l’apertura di Ctd (Centri Trasmissione Dati) e agenzie di giochi e scommesse. In ogni regione ci stava un proprio referente detto master che proponeva l’apertura di nuovi punti in modo da avere su tutto il territorio nazionale una rete capillare da cui attingere. Le funzioni dei master non si fermavano solo a questi, essi infatti chiudevano anche direttamente accordi con esponenti della ‘ndrangheta (o anche di altre organizzazioni criminali a seconda della regione, come mafia o camorra), gestivano i centri scommesse con le loro slot machine e riciclavano in proprio il denaro.

Il sistema era semplice: tramite Betuniq si aprivano dei conti di gioco online (sia di scommesse che di casino online) che permettevano di pagare e incassare ingenti quantità in contanti, questo faceva sì che oltre ad evadere il fisco si potesse facilmente riciclare denaro sporco. Da qui è partita l’inchiesta condotta dai magistrati Stefano Musolino, Giuseppe Lombardo, Sara Amerio e Luca Miceli che anche grazie all’attività congiunta di Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Direzione Investigativa Antimafia ha portato agli arresti e al sequestro dei punti scommesse.

Secondo quanto riportato dalla Dda, Gennaro aveva anche altri progetti nella propria agenda. Egli stava infatti ripulendo la Betuniq e accumulando un enorme patrimonio economico con l’obiettivo di partecipare al bando per le concessioni statali in programma l’anno prossimo. Un piano non da poco che avrebbe permesso di incrementare ancora di più la propria quota di mercato, i ricavi e il conseguente riciclo di denaro sporco.

settembre 16, 2015 by : posted in Gioco Online News Nessun commento

Inizia lo SpringBreak, il torneo di slot machine di StarCasinò

StarCasinò festeggia la primavera organizzando un nuovo torneo di slot machine, lo SpringBreak. Il torneo di slot machine si svolge dal 19 al 25 marzo e mette in palio 1000 euro ai vincitori ed è aperto a tutti i giocatori. Per poter partecipare sarà necessario aver inserito il proprio username nell’apposito form di registrazione che troverete nella pagina del torneo di slot machine. Una volta registrati per partecipare vi verrà richiesto di effettuare un deposito di almeno 20 euro tra il 19 e il 25 marzo e di effettuare un minimo di 200 giocate alle slot machine. Tutte le giocate effettuate alle slot machine online di Starcasinò saranno valide ai fini del torneo. Non saranno contate invece le puntate agli altri giochi da casinò, videopoker online e le giocate al casinò dal vivo.
Per accumulare punti e raggiungere i piani alti della classifica non dovrete far altro che giocare alle slot machine online di Starcasinò. Ogni 10 euro giocati accumulerete uno starpoint. Il vincitore del torneo di slot machine di Starcasinò si porterà a casa 250 euro di bonus, il secondo classificato 100 euro, il terzo 75 euro e il quarto 50 euro. Il quinto classificato al torneo di slot machine di starcasinò verrà premiato invece con 25 euro, dal sesto al ventesimo classificato invece riceveranno 10 euro e dal ventunesimo al novantesimo clasificato andranno 5 euro.

Le slot machine di starcasinò pagano!

Starcasinò ha da poco lanciato una delle slot online più attese del mercato dei casinò online italiani, la slot machine South Park. Questa nuova slot è subito diventata una delle slot più giocate sul casinò online di Starcasinò ed è anche la slot che paga di più al momento! Proprio pochi giorni fa infatti è stata ottenuta una vincita di quasi 14 mila euro proprio sulla slotmachine di South Park, ispirata al famoso cartone animato americano. La slot online offre 4 divertentissimi bonus game, uno per personaggio, con una vincita massima di 625 mila euro.

marzo 22, 2014 by : posted in Novità Bonus e Promozioni Nessun commento